Black love

​Fottitene del mondo pensavo il giorno
che ti ho incontrato,
e cosí mi sono fatta fottere da te…

Dai tuoi dubbi, dalle tue ombre.

Le catene nelle sabbie mobili
sei tu.

La luna bugiarda getta tentacoli lattiginosi
sei tu.

Affanni ripetuti con pochi spiragli
sei tu.

Piaceri mozzati
siamo noi.

Frenate brusche, impennate bastarde
su un asfalto maldestro.

Pensieri reflui, stagnanti.

Assieme a te ho buttato nella discarica
del ghetto ai confini delle due metropoli,
ho buttato troppi giorni biodegradabili
in un sacchetto pieno di buchi.

Ma io avevo la consuetudine carezzevole
del bello o del dannato giocoso.

Mi ripiglio le mie luci,
i miei cieli tersi,
la nettezza del comprendere
e lascio le tue rigide contorsioni
nel dolore.

Sono venuta a riportarti le tue manette,
le tue chiavi putride di ruggine.

Aprimi!

Winter solstice

Non possiamo salvarci fino in fondo xchè
Perché la nostra unica salvezza è la follia
Il tao che portavamo sulle ns spalle
È entrato nelle nostre viscere
Ha partorito la nostra carne e le nostre ossa
Si espande in ogni chakra e in ogni corpo sottile
Fa la nostra natura imperfetta ma completa
Non abbiamo bisogno di altre ancore,
Leghiamoci con nodi indissolubili
A questa verità.
Nascita – morte
Staticità – trasformazione
Inverno di letargo, inverno di parto illuminato