Dressed in chills and fiery red petals,
I come to you once again.
Scratched, stabbed by a mad desire
and an ineffable converging of spells,
I want to retrace that path of alchemy
and resurrect that moment,
stripped of everything but the
overpower of beauty
that hurts my eyes in yours.
It's all written there,
all there, but I can't talk about it,
just feel it.
Vestita di brividi e petali rosso fuoco,
vengo ancora una volta a te.
Graffiata, trafitta da un desiderio folle
e da un convergere ineffabile di incantesimi,
voglio ripercorrere quel sentiero di alchimie
e resuscitare quel momento,
spogliata di tutto tranne che del
prepotere della bellezza
che ferisce i miei occhi nei tuoi.
E’ tutto scritto lì,
tutto lì, ma non so parlarne,
solo sentire.
I see you from behind,
immersed in your sacred books.
You are a loner,
like a treasure chest
which rarely opens,
but your eyes tell
of your generous disorder.
I feel them on me even now
that you are caught up
in your rituals
and that I just see
the fragmented black
of gray in your hair.
You know how to grab the wind
while I imagine you,
you sink deep roots
in enchanted gardens,
seize the clouds
and resonate hidden heartstrings
to those who have never been able
to perceive the soul’s movements.
You meet my thirst for knowledge.
This is why I respect
your uninhabited places.
Your stories enter me
like a fluid that knows
every corner of my body
and opens all doors of pleasure.
Your voice seduces me
and takes away every dress
and inhibition with wise slowness.
This is why I am ready to lose you
and have you right down
in the deepest soul depth.
Ti vedo di spalle,
immerso nei tuoi libri sacri.
Tu sei un uomo solitario,
come uno scrigno
che si apre raramente,
ma i tuoi occhi parlano
del tuo generoso disordine.
Li sento su di me anche adesso
che sei catturato dai tuoi riti
e che vedo solo il nero frammentato
di grigio dei tuoi capelli.
Tu sai cogliere il vento
mentre ti immagino
e pianti profonde radici
in giardini incantati,
catturi le nuvole
e fai risuonare nuove note
a chi non ha mai saputo accorgersi
dei moti dell’anima.
Tu hai le risposte
alla mia sete di conoscenza.
Per questo rispetto
i tuoi luoghi disabitati.
I tuoi racconti entrano in me
come un fluido che conosce
ogni parte di me
e sa aprire tutte le porte
del piacere e la tua voce
mi seduce e mi denuda
con sapiente lentezza
di ogni abito e remora.
Per questo sono pronta
a perderti e averti
fino all’ultima piega dell’anima.
A te,
che sei perso in mille pensieri,
con la forza della mente
mando una scatola virtuale
e con la forza del cuore
visualizzo noi: io e te,
uno di fronte all'altro.
Aprila,
guardami,
guardati!
Siamo l'uno lo specchio
dell'altro
in questo vortice
di riflessioni pregnanti.
La forza di quello che ci unisce
è la base di tutto,
devi solo fare spazio
per arrivare fino in fondo,
come un soccorritore
sul luogo del terremoto,
che scava, scava e ancora scava,
fregandosene del sudore
che brucia
e della carne dolorante,
perché lì sotto ci siamo noi!
Mr Christhmas,
the old man with the silver bart,
never passes through
the fields of boredom.
Fir trees loosing their needles,
under the weight of the lights.
It still burns, deep down,
this glim, trembling in awe of you.
Wadding drowns out the heartbeats
in the ears of the deaf
or was it maybe snow?
Come, I am waiting for you
Mr. Christhmas!
My letter to you is still sealed,
there on the table.
I am cocooning myself now,
in front of the window,
immaculate snowflakes,
stolen from the countryside
adorning my loose air,
times of child flowing
before my eyes.
Come, before the rut catches me!
Stumps being consumed in the fireplace,
.....me waiting your return,
his one.
Il Sig. Natale,
il vecchio dalla barba argentea
non passa mai nei campi della noia.
Gli abeti perdono gli aghi
sotto il peso delle luci.
Arde in fondo ancora questo lume,
tremulo di te.
Ovatta copre i battiti del cuore
alle orecchie dei sordi,
o forse era neve?
Vieni, ti aspetto Sig. Natale!
La mia lettera è ancora lì,
sigillata, sopra al tavolo.
Mi dondolo davanti alla finestra,
i capelli sciolti ornati
di fiocchi candidi
rubati alla campagna.
I tempi di bambina corrono
davanti ai miei occhi.
Vieni, prima che mi sorprenda
la consuetudine!
I ceppi si consumano nel camino
e io aspetto il tuo, il suo ritorno...
Ti sei insinuato in ogni mio dove, annullando il mio passato e il mio futuro.
Come in una bolla ovattata e lontana dal mondo mi sento, ma è un momento.
Poi tutto torna di nuovo assordante.
Non sono più mia: questa danza impazzita mi domina.
So bene chi sei e chi sei stato.
Io che sento il bisogno di proteggerti, non ho più scudi da questa tempesta.
Tutto è esploso in tutte le vite.
Nastri di raso rosso, lenzuola nere di seta, catene e nuvole di petali, ombre dense, profumi di sandalo, mani sudate che si intrecciano in lotte rigeneranti, ninne nanne sussurrate nei dondolii delle culle.
Io che non ho saputo darti il mio amore, ora ti reincontro dagli abissi per togliere il calcare dal mio cuore.
Amore,
lontano lontano esiste uno spiraglio
d’inebriante felicità.
In un’isola sperduta dal nome ignoto
e dal profumo di estate tropicale
l’alba presta fa dischiudere
gli occhi alla vita nuova,
il sole accecante del giorno
dona vigore alla speranza più ardita,
il tramonto traboccante di colori
ci fa osare nel prendere e dispensare
carezze giocose e delicate,
la notte mormora poesie
di sentimenti eterni
attraverso il canto dei grilli
e una moltitudine di stelle
osserva il profilo dei nostri volti
appoggiati sullo stesso guanciale.
Dopo che hai letto questo,
dove ti guidano i tuoi passi,
dove guardano i tuoi occhi?
Non vuoi raggiungermi, amore?