Clessidra di sabbia che scendi lentamente,
come l’attesa che passi
un dolore sordo e insistente:
mi siedo alla stazione per rendermi conto
che ho sbagliato i tempi.
Non c’è sincronia in questo sbaglio di vita, ma schiaffi per scalfire ostinatezza,
dolore per fendere le corazze
e silenzi per freddare improperi.