Dressed in chills and fiery red petals,
I come to you once again.
Scratched, stabbed by a mad desire
and an ineffable converging of spells,
I want to retrace that path of alchemy
and resurrect that moment,
stripped of everything but the
overpower of beauty
that hurts my eyes in yours.
It's all written there,
all there, but I can't talk about it,
just feel it.
Vestita di brividi e petali rosso fuoco,
vengo ancora una volta a te.
Graffiata, trafitta da un desiderio folle
e da un convergere ineffabile di incantesimi,
voglio ripercorrere quel sentiero di alchimie
e resuscitare quel momento,
spogliata di tutto tranne che del
prepotere della bellezza
che ferisce i miei occhi nei tuoi.
E’ tutto scritto lì,
tutto lì, ma non so parlarne,
solo sentire.
Il cielo piscia assurde e impregnanti
gocce di angoscia.
Le vorrei assaggiare per capire
la loro natura, ma non mi è dato farlo,
rapita come sono dal terrore
Fottitene del mondo pensavo il giorno
che ti ho incontrato,
e cosí mi sono fatta fottere da te…
Dai tuoi dubbi, dalle tue ombre.
Le catene nelle sabbie mobili
sei tu.
La luna bugiarda getta tentacoli lattiginosi
sei tu.
Affanni ripetuti con pochi spiragli
sei tu.
Piaceri mozzati
siamo noi.
Frenate brusche, impennate bastarde
su un asfalto maldestro.
Pensieri reflui, stagnanti.
Assieme a te ho buttato nella discarica
del ghetto ai confini delle due metropoli,
ho buttato troppi giorni biodegradabili
in un sacchetto pieno di buchi.
Ma io avevo la consuetudine carezzevole
del bello o del dannato giocoso.
Mi ripiglio le mie luci,
i miei cieli tersi,
la nettezza del comprendere
e lascio le tue rigide contorsioni
nel dolore.
Sono venuta a riportarti le tue manette,
le tue chiavi putride di ruggine.
Pensavo che il mio puzzle potesse avere un senso compiuto,
ma ora l’incertezza mi consuma e deteriora la mia lucidità.
Inespresso, ancora incastrato nei meandri del cuore e dell’anima,
oppure ancora troppo sapientemente celato.
E’ un dialogo di retroversie, di inganni e di sorprese dolorose,
quello dell’anima che gioca nei momenti più imprevedibili a pescare
dall’inconscio i nostri veri pensieri, quelli che cerchiamo invano
di soffocare, ma che poi, all’improvviso, si ribellano e da vittime
diventano persecutori e ,allora, sono loro a soffocarti.
Frammenti inframezzati da momenti di serena unità: li ho visti!
Mi sono guardata e specchiata in uno specchio scheggiato a cui mancano
dei pezzi introvabili o inconfessabili.
Ho visto una grande matrioska, con un sfondo nero ravvivato da macchie
gialle, rosse e arancio.
Mi sono aperta, per trovare all’interno di ogni pezzo una miriade di altri
cocci dai contorni irregolari e pungenti, ma ancora non ho trovato
la forza e il calore del fulcro.
Non so quanto tempo passerà ancora prima di incontrare veramente me.
Da me non avrai discorsi retorici:
Li ho sperimentati e esauriti tutti
Nella prima parte della mia vita
E ormai ho perduto con non poca soddisfazione
Ogni rimasuglio di aspettativa
Per scoprire l’immensa bellezza del disincanto
Ho perpetrato riti di magia rossa e magia nera,
Persa nell’arcobaleno,
Avida di giochi nel bianco e nel nero,
Accettando la commistione umana tra il bene e il male.
Mi sono liberata dalla forzata veglia della vita,
Per poi liberarmi dal sonno della morte,
Ricordandomi una volta per tutte
Del mio unico legame,
Della mia unica fortissima forza,
L’attaccamento alla vita.
Da me non avrai che questo
Non possiamo salvarci fino in fondo xchè
Perché la nostra unica salvezza è la follia
Il tao che portavamo sulle ns spalle
È entrato nelle nostre viscere
Ha partorito la nostra carne e le nostre ossa
Si espande in ogni chakra e in ogni corpo sottile
Fa la nostra natura imperfetta ma completa
Non abbiamo bisogno di altre ancore,
Leghiamoci con nodi indissolubili
A questa verità.
Nascita – morte
Staticità – trasformazione
Inverno di letargo, inverno di parto illuminato