Il cielo piscia assurde e impregnanti
gocce di angoscia.
Le vorrei assaggiare per capire
la loro natura, ma non mi è dato farlo,
rapita come sono dal terrore
degli spari dei tuoni.
È meglio cercare rifugio
dai fulmini e dalle angustie:
ne ho subite tante,
che preferisco farmi ameba.