Escape!

Il cielo piscia assurde e impregnanti
gocce di angoscia.
Le vorrei assaggiare per capire
la loro natura, ma non mi è dato farlo,
rapita come sono dal terrore

degli spari dei tuoni.
È meglio cercare rifugio
dai fulmini e dalle angustie:
ne ho subite tante,
che preferisco farmi ameba.

THE NOISE OF THE SEA

Sbatti fragorosamente sui ciottoli…
infuriato li schiaffeggi.
Mi schizzi e il tuo rumore
mi racconta che vorresti portarmi con te.
Io, invece, ti osservo da qui e vedo
il turbine dei miei pensieri, dei miei errori.
Mi sento parte di te,
ma non in tua balia,
so che lambirai le mie caviglie
mentre mi allontanerò
e che questa notte quando appoggerò
l’orecchio al mio cuscino,
sentirò il tuo suono
come dentro ad una conchiglia,
come un monito a non lasciarmi
travolgere da ciò che non mi piace di me.