Quasi fuori tempo massimo per uno spiraglio di luce, mi dimeno nella fissità degli eventi, implorando la sincronicità. L'impazienza spinge dentro agli organi. Sento il rischio di rinascere e ricadere, sento l'entità antropomorfa che esige la pienezza e mi rimesta nell'abbandono delle corazze. Integro senza sosta e sono ingorda, ingorda con un perenne senso di vuoto. Mi manca tutto e voglio tutto, neanche un frammento di meno!