Modern zombies

Siamo tutti alla deriva
nella terra bruciata dalla casta degli intoccabili.

Di questa piramide siamo la base “disperazione” e da qui subiamo la punta “tirannia”.

Camminiamo esangui,
ma non possediamo nemmeno
la fame di sangue dei vampiri.

Intuiamo di essere stati altro,
ma non sappiamo bene chi.

Cerchiamo la memoria
perché è la risposta,
perché contiene il succo
del nostro cervello lobotomizzato.

Richiamiamo inconsapevolmente
gli archetipi delle origini
con ululati che riecheggiano
simili agli spirituals delle navi negriere
e si ricongiungono,
come uno scherzo di fisica quantica,
a brandelli di anime e cuori spezzati,
dispersi in altre dimensioni.

Richiami disperanti di flussi di coscienza:
non possiedono il lessico espanso di Joyce,
ma le forze primordiali creatrice e conservatrice dell’esoterico triangolo
e non la mediazione incontro
e leva al cambiamento.

Che palude!

Karmic love

Ti sei insinuato in ogni mio dove, annullando il mio passato e il mio futuro.

Come in una bolla ovattata e lontana dal mondo mi sento, ma è un momento.

Poi tutto torna di nuovo assordante.

Non sono più mia: questa danza impazzita mi domina.

So bene chi sei e chi sei stato.

Io che sento il bisogno di proteggerti,     non ho più scudi da questa tempesta.

Tutto è esploso in tutte le vite.

Nastri di raso rosso, lenzuola nere di seta, catene e nuvole di petali, ombre dense, profumi di sandalo, mani sudate che si intrecciano in lotte rigeneranti,  ninne nanne sussurrate nei dondolii delle culle.

Io che non ho saputo darti il mio amore, ora ti reincontro dagli abissi per togliere il calcare dal mio cuore.

You don’t want me to be wise

Savia non mi vuoi:
per questo la notte il mio dualismo
mi solletica i piedi
e lo lascio fare.

Mi sdoppio e non sono
uno scherzo dei tuoi occhi!

Borderline e felice di esserlo,
bipolare, fibromialgica e spasmofilica:
un tripudio di magagne che fanno il mio fascino.

Mastico un fetido sigaro
e sorseggio whisky torbato
mentre parlo con il mio cervello svitato.

Perché i dialoghi si sono riaperti:
parole, neologismi e metafore scorrono a fiumi.

Sono torrenti in piena,
dove affogano antichi timori e
schizzano i falsi salvagenti del passato.

Mastico un fetido sigaro
e sorseggio whisky torbato
mentre parlo con il mio cervello svitato.

The Arabian nights

Mille e una notte:

Ti ho tradito + volte.

Mi chiedi ogni luna una storia diversa

Per nn infilzarmi della tua spada

Ma io voglio che tu lo faccia

O almeno che lotti con la mia identità di samurai.

Ti tradirò ancora, che tu lo voglia o no

Xchè devo essere fedele a me stessa

Ai miei desideri e mi capita di volere

Tiranni come te e mi capita di volere giovani intatti.

Mille e una notte:

Ti ho tradito  + volte.

 

Feline thoughts

Gatti neri dal pelo lucido

mi danzano intorno.

Rido della superstizione

E me ne faccio attraversare il cammino.

Li voglio fortemente e mentre

li accarezzo si scostano

e assumono le sembianze di pantere

Sto bene con i miei pensieri felini.

Me and the enigma


Strade sterrate e sentieri tortuosi per arrivare.

Piedi stanchi da trascinare,

calli profondi da estirpare.

Come edere usurpatrici dell’attimo,

pensieri nel bugigattolo.

Giorni grigi e biascicati

mi consumano il futuro

con clessidre dal volto rugoso e duro.

Orologi stirati di Dalì,

nere nubi come fumetti dei miei pensieri

e non solo il venerdì.

De Chirico nei miei incubi su della vita il non senso.

Non trovano fusione nella fissità dell’immenso

gli orologi con lancette in bilico tra passato e futuro.

E le vedete le parole scritte in cielo voi

o accettate l’enigma denso e scuro?

Stiracchiate gli occhi e

strabuzzate le orecchie

per captare l’incaptabile?

Io l’ho fatto per tutta la vita mia,

per questo, forse, ora vorrei l’eutanasia.

Dissimilar, but simultaneous paths

La strada come il teatro.

I piedi che abbozzano passi in vite altrui.

Occhi che scrutano attraverso le maschere.

Durante i passi di danza

si inseguono carezze fugaci

e si regalano sguardi intrisi di empatia,

ricevendo schiaffi che dilagano

in ferite interne.

Cammini che si incrociano e si assaggiano,

ma appartengono a mondi distanti.

Unequal Struggle

Tacete Io e Superio,

che di Mr. Ego ne ho sufficiente stanchezza.

Quello di chi mi circonda già oltrepassa i confini dell’agio del mio respiro.

E dunque lasciate che il mio nucleo veda la luce, il bagliore della rinascita.

Lui rivuole la compostezza e la tiepida intimità dei pensieri veri.

My puzzle

Pensavo che il mio puzzle potesse avere un senso compiuto,
ma ora l’incertezza mi consuma e deteriora la mia lucidità.
Inespresso, ancora incastrato nei meandri del cuore e dell’anima,
oppure ancora troppo sapientemente celato.
E’ un dialogo di retroversie, di inganni e di sorprese dolorose,
quello dell’anima che gioca nei momenti più imprevedibili a pescare
dall’inconscio i nostri veri pensieri, quelli che cerchiamo invano
di soffocare, ma che poi, all’improvviso, si ribellano e da vittime
diventano persecutori e ,allora, sono loro a soffocarti.
Frammenti inframezzati da momenti di serena unità: li ho visti!
Mi sono guardata e specchiata in uno specchio scheggiato a cui mancano
dei pezzi introvabili o inconfessabili.
Ho visto una grande matrioska, con un sfondo nero ravvivato da macchie
gialle, rosse e arancio.
Mi sono aperta, per trovare all’interno di ogni pezzo una miriade di altri
cocci dai contorni irregolari e pungenti, ma ancora non ho trovato
la forza e il calore del fulcro.
Non so quanto tempo passerà ancora prima di incontrare veramente me.

Distance

Da me non avrai discorsi retorici:
Li ho sperimentati e esauriti tutti
Nella prima parte della mia vita
E ormai ho perduto con non poca soddisfazione
Ogni rimasuglio di aspettativa
Per scoprire l’immensa bellezza del disincanto
Ho perpetrato riti di magia rossa e magia nera,
Persa nell’arcobaleno,
Avida di giochi nel bianco e nel nero,
Accettando la commistione umana tra il bene e il male.

Mi sono liberata dalla forzata veglia della vita,
Per poi liberarmi dal sonno della morte,
Ricordandomi una volta per tutte
Del mio unico legame,
Della mia unica fortissima forza,
L’attaccamento alla vita.
Da me non avrai che questo